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LA SEMINA SU SODO

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LA SEMINA SU SODO DETTA ANCHE NO-TILLAGE (NON LAVORAZIONE) - TECNICA CHE PREVEDE LA SEMINA
DIRETTAMENTE SUI RESIDUI DELLA COLTURA PRECEDENTE, CHE VENGONO LASCIATI SULLA SUPERFICIE DEL TERRENO. NON SI EFFETTUA NESSUNA LAVORAZIONE DEL SUOLO; OCCORRONO TUTTAVIA SEMINATRICI APPOSITE, CAPACI DI TAGLIARE IL RESIDUO COLTURALE, DI ESEGUIRE UN SOLCO DI SEMINA IN CUI DEPOSITARE IL SEME E DI RICOPRIRLO IN CONDIZIONI DI TERRENO SODIVO.
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ESPERIENZA PERSONALE SULLA SEMINA SU SODO

L'Azienda Agricola Filzi ho adottato il sistema della coltivazione su sodo ormai da 22 anni e i risultati sono stati molto incoraggianti, tanto da credere profondamente che ad oggi sia l'unico sistema da intraprendere per una agricoltura sostenibile e redditizia.

I primi anni sono stati tutti incentrati sulla sperimentazione, non avevamo conoscenze di base, non avevamo macchinari adeguati, ma anno dopo anno le tecniche si sono perfezionate i macchinari hanno subito una trasformazione meccanica adeguata. 

Con il passaggio alla semina diretta si esegue la lavorazione superficiale e la semina in un unico passaggio, adottando allo scopo una seminatrice specificamente realizzata, che grazie a organi di lavoro molto robusti pratica un piccolo solco nel suolo, (fino a 8-15 cm di profondità) dove vengono deposti i semi.  Tutto il resto del terreno non viene lavorato.

  • Semina su sodo appunto.
  • Minima lavorazione. Tecnica che prevede la lavorazione del terreno a profondità non superiori a 15 centimetri. Con uno o due passaggi di macchina si ottiene un letto di semina soddisfacente, mantenendo al contempo una copertura di residui colturali su almeno il 30% della superficie lavorata.
  • Strip tillage. Tecnica che prevede di lavorare il terreno in 'bande' della larghezza massima di 15-20 centimetri e ad una profondità massima di 15 centimetri. La semina deve successivamente avvenire all'interno delle bande lavorate. In genere si realizza per colture sarchiate come il mais con larghezze di lavoro di 15 centimetri e interfila di 70-75 centimetri, o come la soia o il sorgo con larghezze di lavoro di 10 centimetri e interfila di 40-45 centimetri.

La semina su sodo, rispetto alle tecniche convenzionali, non stressa il terreno e ne permette la naturale strutturazione, favorisce una migliore gestione delle risorse idriche, facilita l’accumulo del carbonio e riduce i fenomeni di erosione.

  La semina può avvenire seguendo tre modalità principali: La semina su sodo è una tecnica produttiva che richiede professionalità, esperienza e adeguata tecnologia, noi come azienda siamo convinti che la formazione del capitale umano: agricoltori, agronomi, consulenti aziendali sia indispensabile alla diffusione della tecnica stessa. A tale proposito abbiamo iniziato dei seminari rivolti agli agronomi, degli interscambi internazionali, partecipando ogni anno alla EXPOAGRO in Argentina, che è la "madre della tecnica NoTill",e riteniamo sia la nazione con l’esperienza più avanzata del settore della semina su sodo, abbiamo instaurato rapporti internazionali con università e Istituti di ricerca (con viaggi studio) e scambiato esperienze reciproche, con le varie metodologie applicate nei diversi paesi, Francia, Canada, Africa del nord. 

Tutto questo impegno ci ha condotto però ad una conclusione; siamo una azienda "isolata", come tante altre in Italia. Siamo soddisfatti della produzione, della qualità dei raccolti, della cura dei terreni ma non c'è la possibilità di migliorare perchè poco supportati dalle istituzioni, abbiamo bisogno del loro aiuto per far "decollare" l'agricoltura conservativa! 

VANTAGGI AGRONOMICI:

VANTAGGI ECONOMICI:

 SCEGLIERE LA SEMINA SU SODO SIGNIFICA:


- ELIMINAZIONE DELLE LAVORAZIONI PRELIMINARI ALLA SEMINA, CON UNA CONSEGUENTE RIDUZIONE DEI COSTI CHE VA DAL 30% FINO AL 60%

- RIDUZIONE DELLE ORE/HA DESTINATE ALLA COLTURA

- OTTIMIZZAZIONE DELLA MANODOPERA

- RIDUZIONE DRASTICA DEI CONSUMI DI CARBURANTE E DI INQUINAMENTO ATMOSFERICO
- AUMENTO DELLA PORTANZA DEL SUOLO

- RIDUZIONE DELL'EROSIONE IN AMBIENTE COLLINARE

- AUMENTO DELLA FERTILITÀ NATURALE DEL SUOLO

- MIGLIORE CAPACITÀ DI TRATTENERE L'UMIDITÀ DA PARTE DEL SUOLO

- MIGLIORE RESISTENZA DELLA COLTURA AGLI STRESS (IDRICI, TERMICI, ECC..)

- MIGLIORE STATO FISIOLOGICO DELLA COLTURA

- AUMENTO DEL PESO SPECIFICO E PROTEICO DELLA CARIOSSIDE



- RIDURRE CONSIDEREVOLMENTE I COSTI DI PRODUZIONE SENZA RIDURRE LA PRODUTTIVITÀ DEI NOSTRI CAMPI

- RISPETTARE L'AMBIENTE MIGLIORANDO LA STRUTTURA E LA FERTILITÀ NATURALE DEI SUOLI IN CUI COLTIVIAMO

- POTER SCEGLIERE IL MOMENTO GIUSTO PER LA SEMINA LASCIANDOCI LA POSSIBILITÀ DI ANTICIPARE O RITARDARE LA STESSA IN FUNZIONE DELLE CONDIZIONI PRESENTI E SENZA ESSERE VINCOLATI DALLE CONDIZIONI DEL TERRENO
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